In un gioco di materiali diversi (legno, stoffa, sassi) dalle cromie delicate, il presepio si snoda come una teoria che porta alla Natività celata nel piccolo edificio a sinistra. La scena è inserita tra due coppi, di cui quello superiore fa da ideale tetto.

Custodito in una teca originale di noce e cristallo, il presepe si articola in uno spazio angusto ed improbabile, dove tuttavia la scena della Natività, del “puosto” di frutta e verdura e ”il sogno” di Benino hanno la collocazione dovuta, e sempre rispettata, nella tradizione del presepe napoletano.
Le artistiche figure di terracotta dipinte a mano impreziosiscono l’opera.

Viaggio nella storia dei primi anni di vita di Gesù: ricerca di alloggio, Natività, fuga in Egitto.

Maria è spossata. Il Bambino è appena nato. Giuseppe veglia su di loro. La scenografia, tipicamente palestinese, comprende, oltre agli edifici, un pozzo e un recinto per le pecorelle. Due palme e altra vegetazione completano la cornice.

Natività in costume della tradizione napoletana costruita in “scarabattolo” (piccola vetrina). Statue dell’artigianato napoletano.

Una grotta tipica della Bergamasca, dove i contadini con il bestiame usano ripararsi dalla calura estiva, Gesù appena nato è accolto tra le braccia amorevoli di Maria. Pastori e contadini lo adorano.